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                   PROMETHEO
                  NEWS #17 - 27 Maggio 2000  | 
               
             
            
              
                "Prometheo
                  News" è il bollettino inviato periodicamente per tenervi
                  informati sulle iniziative della Prometheo e del nostro
                  portale, Italia.ms. Inoltre potete trovare notizie e consigli
                  per utilizzare al meglio il vostro PC. 
                   
                  Questo numero è stato inviato a 4.159 abbonati. Passaparola!
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                  email a mailto:xnews@prometheo.it
                  con oggetto "Richiesta Newsletter". Grazie in
                  anticipo per il tuo sostegno! 
                   
                  ============================================= 
                  Le Novità 
                  ============================================= 
                  Abbiamo dato il via al progetto di franchising "Italia.ms
                  Point". Il nostro portale Italia.ms, oggi ancora in fase
                  sperimentale, si basa sull'innovativa idea di portale
                  distribuito. L'obiettivo è di creare un network nazionale che
                  unisca una tecnologia ed un design centralizzati con la
                  diretta conoscenza del mercato locale, per poter offrire un
                  portale facile da usare, efficiente, ricco di informazioni
                  utili e sempre aggiornato. 
                   
                  I centri Italia.ms avranno la possibilità di rivendere i
                  servizi pubblicitari offerti dal portale e di promuovere i
                  propri servizi di realizzazione di siti web, con la
                  possibilità di utilizzare il software proprietario Merlino,
                  che tra l'altro permette di automatizzare il processo di
                  creazione della "Guida alle Aziende", che
                  costituisce uno dei punti di forza del portale. 
                  Il primo gruppo di selezioni si chiuderanno entro il 10
                  luglio. L'attività vera e propria inizierà dal 1° settembre
                  con il lancio dei nuovi Point. 
                   
                  Se sei un WebMaster e vuoi creare il portale della tua città,
                  puoi trovare ulteriori, dettagliate informazioni qui: 
                  http://www.italia.ms/franchising 
                  Oppure ci puoi scrivere a questo indirizzo: 
                  mailto:contatti@italia.ms 
                   
                  -------------------------------------------- 
                  Anche quest'anno organizziamo il Corso Estivo Intensivo di
                  WebMaster. Il corso inizierà Il 7 giugno e termina il 26
                  luglio. Si terrà presso la nostra sede di Fuorigrotta a
                  Napoli, tutti i giorni dalle 15.00 alle 19.00. Il programma
                  del corso è consultabile qui: 
                  http://www.prometheo.it/np_webmaster.htm 
                  per informazioni sul corso potete contattarci via email a mailto:info@prometheo.it
                  o telefonarci al Numero Verde 800.41.68.98 
                   
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                  Ora anche Italia.ms, come tutti i portali che si rispettino,
                  ha un sistema di posta elettronica gratuito. Il sistema è
                  accessibile su http://www.italia.ms
                  e permette a chiunque di avere una casella del tipo:
                  mionome@posta.italia.ms 
                  Dato che ci siamo appoggiati su un server americano, alcuni
                  testi di istruzione sono (per ora) in inglese, ma il sistema
                  risulta comunque di facile utilizzo ed efficace. Per creare la
                  vostra casella potete andare direttamente qui: 
                  http://mail.italia.ms/email/scripts/useragreement.pl 
                   
                  ============================================= 
                  Siti Interessanti 
                  ============================================= 
                  Vi segnalo Trend-online, il nuovo sito su finanza,
                  investimenti e new economy. Oltre a notizie aggiornate, potete
                  trovare indicazioni operative, link finanziari, grafici e dati
                  sulla borsa americana. L'indirizzo è: 
                  http://www.trend-online.com/ 
                  Ecco come la redazione si presenta: 
                   
                  <<Trend-online nasce dalla volontà di essere
                  protagonisti attivi della nuova economia, protagonisti nel
                  pensiero e nelle azioni che quotidianamente saranno anch'esse
                  espressione della straordinaria era di comunicazione globale
                  che stiamo già vivendo. Vi chiediamo e vi chiederemo di
                  seguirci in questa avventura, per essere attori del nuovo
                  millennio e per partecipare con noi alle migliaia di occasioni
                  che, giorno per giorno, consentiranno di non rimanere ai
                  margini di questo nuovo mondo. 
                  Trend-online.com è una proposta frutto di diverse esperienze
                  editoriali e professionali, in rete come nella terraferma.
                  Più che da una redazione, Trend-online.com è supportato da
                  una affiatata equipe di redattori, grafici, webmaster,
                  analisti, opinionisti. Tutti insieme per provarci. Cercheremo
                  di informare, senza essere conformisti, con l'obiettivo
                  quotidiano di offrire un prodotto di qualità attraverso
                  diversi percorsi, che serviranno a introdursi, a capire e a
                  sapere dei nuovi scenari finanziari, economici e di costume
                  che il terzo millennio ci presenterà.>> 
                   
                  Il sito ospita anche una serie di articoli dedicati al Web
                  Marketing. In particolare vi segnalo l'articolo "Principi
                  fondamentali del Web Marketing", che potete trovare qui: 
                  http://www.trend-online.com/izbira.php3? 
                  p=cu&art=cu2000052301.txt&st_p=1 
                  di cui ve ne riporto un brano: 
                   
                  <<La tecnica del "give for free" può
                  diventare un vero e proprio modello strategico, prendendo il
                  nome di "market share" (quota di mercato).
                  Un'azienda, infatti, può decidere di "regalare" un
                  proprio prodotto (con l'obiettivo di farne il prodotto più
                  usato dal mercato), per imporre poi sul mercato altri suoi
                  prodotti collegati al prodotto regalato. È una strategia
                  commerciale oggi molto diffusa nel settore informatico. Il
                  compito essenziale del Marketing sta nel time-to-market, cioè
                  il tempo di reazione dell'azienda ai segnali provenienti dal
                  mercato. Più l'azienda riesce ad accorciare questo spazio
                  temporale (e quindi maggiore è la sua reattività al
                  mercato), maggiore è la sua capacità di imporre la propria
                  offerta a danno delle aziende concorrenti. Una delle
                  caratteristiche più importanti di Internet è la sua
                  capacità di "comprimere" i tempi necessari per lo
                  scambio di informazioni anche molto sofisticate (i file, per
                  esempio). In alcuni casi (si pensi alle chat line), la
                  comunicazione può avvenire anche in tempo reale. Su Internet,
                  quindi, le informazioni "devono" viaggiare ad alta
                  velocità, perché in questo modo si offre un servizio
                  migliore al cliente.>> 
                   
                  -------------------------------------------- 
                  L'amica Francesca mi ha segnalato un interessante sito
                  sull'archeologia, uno dei pochi siti italiani dedicati a
                  questo settore di studi: 
                  http://www.storia.unina.it/archeo/ 
                  Il suo nome è "Il sito. Osservatorio archeologico
                  online" e ha l'obiettivo di fornire una rassegna delle
                  indagini archeologiche nell'Italia Meridionale. Tra i suoi
                  servizi, troviamo un calendario degli eventi, mostre, convegni
                  a carattere archeologico ed un forum di discussione
                  sull'archeologia e sulle nuove tecnologie applicate
                  all'archeologia. 
                   
                  -------------------------------------------- 
                  Le immagini presenti sulle pagine web di solito possono essere
                  di due formati diversi (cioè hanno due tipi di codifica e
                  compressione dei dati diversi): Jpeg (di solito utilizzato per
                  le foto) e le Gif (normalmente utilizzato per disegni, loghi,
                  ecc.). 
                  Le Gif hanno una caratteristica interessante che ha
                  contribuito a rendere Internet più attraente: possono essere
                  "animate". In pratica possono essere costituite da
                  più fotogrammi che visti in sequenza danno l'impressione
                  dell'animazione. Ad esempio i "banner" (le immagini
                  pubblicitarie ormai presenti un po' dappertutto) sono di
                  solito delle Gif animate. 
                   
                  Le Gif animate possono quindi costituire un buon modo per
                  rendere una pagina più vivace, anche se non bisogna esagerare
                  sia per non appesantirla troppo (in termini di tempo di
                  caricamento) sia per non avere l'effetto controproducente di
                  un impatto visivo caotico e fastidioso. 
                   
                  Ci sono molti siti che mettono a disposizione Gif liberamente
                  utilizzabili, tra questi si distingue il recente
                  GIFanimate.it, che si proclama essere "il primo sito
                  italiano dedicato in modo esclusivo alla grafica per il
                  Web". L'indirizzo è: 
                  
                  http://gifanimate.html.it/index.asp 
                  Sono presenti migliaia di gif animate, suddivise in più di 60
                  categorie tra cui Angeli, Economia, Insetti (!), Sport,
                  Telefoni, giusto per citarne qualcuno. 
                   
                  E' prevista anche la comoda funzione di invio di una gif ad un
                  specifico indirizzo email. Ad esempio se volete far saper al
                  vostro partner che effetto ha su di voi, gli potreste inviare
                  la gif animata Amore73.gif, che trovate qui: 
                  http://www.gifanimate.it/ga_ita/pubblica/gif.cfm?key= 
                  &tiposearch=ricercato&pagine=11&ordinamento=default 
                  &vista=0&dinstat=tutti&cat=1&impaginazione=impaginazione 
                  &finale=20&pagscelta=11&iniziale=11 [link non
                  più funzionante]
                  E' anche possibile
                  iscriversi alla loro mailing list, per ricevere giornalmente
                  un messaggio con una GIF animata in allegato. Per iscrivervi
                  potete andare qui: 
                  
                  http://www.html.it/mailing/gif.htm 
                   
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                  L'estate è ormai alle porte. E ci sono gli agognati weekend
                  al mare. Ma come non rimanere imbottigliati nel traffico? 
                  La nota rivista Quattroruote offre un utilissimo servizio
                  online, che permette di essere aggiornati sulla situazione
                  delle autostrade e delle principali tangenziali, con
                  l'indicazione dei possibili rallentamenti e, addirittura, di
                  poter verificare con i propri occhi la situazione del traffico
                  grazie alle immagini provenienti dalle telecamere posizionate
                  in punti strategici. Le telecamere attualmente in funzione
                  sono 12 (e coprono: Milano, Bergamo e Pavia). Il tutto a
                  questo indirizzo: 
                  http://infotrafic.quattroruote.it/ 
                   
                  Se le vostre mete sono più lontane e più esotiche, allora
                  potete affidarvi al servizio Viaggiaresicuri, realizzato
                  dall'ACI, con informazioni sui principali paesi di tutto il
                  mondo. Potete trovare notizie sulla situazione sanitaria,
                  sulla sicurezza, sul clima ed altro ancora, compreso i
                  riferimenti all'ambasciata italiana presente nel paese.
                  L'indirizzo è: 
                  http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/  | 
               
              
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                  Le Segnalazioni di Lucio Costa: Ancora nuvole sul
                  desktop? I meteorologi dicono di no... 
                  ============================================= 
                  Vi è stato un tempo (che pare lontanissimo) in cui la
                  pubblicità incuteva pudore e registri celebrati dirigevano
                  nell'anonimato i loro spot. Gli slogan di allora suonano,
                  ormai, ingenui, eppure qualcuno si è radicato nel nostro
                  costume. Chi non ha mai desiderato di "mettere un tigre
                  nel motore"? Comunque i tempi cambiano... e anche gli
                  animali. A giudicare quello che sta accadendo nel mondo
                  informatico, sono certo che anche in molti di voi l'aggressivo
                  felino, oggetto di tante pagine di Borges, abbia lasciato il
                  posto a un pinguino placido e satollo di nome Tux. Se siete
                  tra quelli che desiderano mettere un pinguino nel vostro PC ma
                  credete che Linux faccia rannuvolare il vostro desktop (ops!
                  ma era proprio una battuta necessaria?!) cliccate qui sotto 
                  http://www.workspot.com/ 
                  e provate on-line il robusto sistema Unix-like che ha il
                  pregio di essere free. Una moda effimera? Non lasciatevi
                  ingannare: dietro il simpatico volto della sua mascotte si
                  cela un'architettura che, da decenni, segna lo standard nel
                  campo del multitasking e della multiutenza, uno standard che
                  persino le decantate finestre del 2000 sembrano, francamente,
                  lontane dal raggiungere. 
                   
                  Sappiate, inoltre, che in molte città italiane vi è un LUG
                  (Linux User Group) pronto ad assistervi e lieto di annoverarvi
                  tra i suoi soci. La lista completa è qui: 
                  http://www.marche.linux.it/ 
                   
                  Per gli amici di Napoli, l'indirizzo diretto è 
                  http://napoli.linux.it/ 
                  Sembrano persone simpatiche, ma, se avete finalmente imparato
                  a diffidare di quel che dico, venite a iscrivervi:
                  giudicherete voi. 
                   
                  Rimanendo in tema di sistemi operativi, merita attenzione BeOS
                  5 (Personal Edition), tanto più che si installa su una
                  partizione Windows e può essere lanciato come una normale
                  applicazione: lo troverete sul CD allegato all'ultimo numero
                  di "Linux & C" (anno 2, numero 6), oppure
                  all'indirizzo 
                  http://www.be.com/ 
                  In Italia ha già un User Group: 
                  http://utenti.tripod.it/f451/be.html 
                  (il sistema potete scaricarlo anche da qui). 
                   
                  Infine: non dimenticate che anche sotto Windows c'è chi
                  scrive ottimo software free. Uno di essi è Michael Pham del
                  quale ho già parlato (è l'autore di Html Gate). Ora il suo
                  sito ha un look completamente nuovo e anche un nuovo
                  indirizzo: 
                  http://mps.uoe.org/ [link non funzionante] 
                  E' troppo suggerirvi di annoverarlo tra i vostri Preferiti? 
                   
                  ============================================= 
                  Winners Corner by Pietro Aterno 
                  ============================================= 
                  E' importante per stabilire una corretta relazione
                  interpersonale stabilire il triangolo 
                  A - R - C 
                  Vi chiederete che cosa indichino queste iniziali! 
                   
                  Ebbene la A sta per affinità, per piacevolezza, per simpatia,
                  per 'filling', del rapporto al primo impatto. Bisogna entrare
                  in sintonia con l'altra persona: è importante farlo per poter
                  instaurare subito un vicendevole e piacevole scambio di
                  regole, ovvero dialogare. 
                   
                  La lettera R indica la Realtà in cui bisogna vivere o
                  instaurare il rapporto: l'ambiente circostante, il rispetto di
                  se stessi e dell'altro sono codici che devono essere trattati
                  nell'ambito della realtà che ci circonda. 
                   
                  La lettera C sta per Comprensione: è tutto più facile quando
                  esiste la Comprensione ad esempio in una coppia, quando esiste
                  comprensione tra genitori e figli, quando esiste comprensione
                  tra colleghi. La lettera C nei trattati moderni significa
                  anche Comunicazione. 
                   
                  Il triangolo che non è resistente in tutti i suoi vertici
                  deve essere rivisitato: quando si nota una certa assenza di
                  dialogo, bisogna ripercorrere il triangolo e interpretare la C
                  di comunicazione, parlando, instaurando un colloquio: quanti
                  rapporti tra amici o tra colleghi o tra soci si interrompono
                  solo perché non si parla, non si telefona all'altro, non ci
                  si incontra da vicino! 
                   
                  In questa era di Internet, di tecnologia, di spedizioni di
                  immagini e di voci tramite filo o satelliti, bisogna aumentare
                  questo tipo di comunicazione fra di Noi: l'Uomo ha bisogno di
                  comunicare e di parlare alla persona con cui ha piacere e
                  volontà di comunicare: non stancatevi mai, non abbiate mai
                  timore di parlare con gli altri! Investiamo in questo! 
                  Ciao e ... alla prossima! 
                   
                  ============================================= 
                  Angolo della Lettura 
                  ============================================= 
                  Negli anni venti ci fu una grave epidemia di encefalite
                  letargica. La maggior parte dei pochi sopravvissuti, chi prima
                  chi dopo, fu in seguito colpita dal cosiddetto parkinsonismo
                  postencefalitico, e rimasero "congelati" in un stato
                  di quasi completo torpore per più di quarant'anni, fin
                  quando, grazie ad un nuovo farmaco, la L-dopa (dagli effetti
                  collaterali imprevedibili), vennero risvegliati. 
                  Nel suo libro "Risvegli", Oliver Sacks ci racconta i
                  casi clinici e le reazioni di questi pazienti, la loro
                  quotidiana lotta per adattarsi e per sopravvivere e, anche se
                  a volte si perde un po' in considerazioni troppo filosofiche,
                  ci propone uno spaccato umano molto toccante e ci aiuta a
                  capire meglio il funzionamento della mente umana. 
                  Il brano che vi propongo è tratto dall'appendice di una delle
                  successive edizioni, in cui l'Autore ricorda la trasposizione
                  cinematografica del suo libro, nel ben noto film interpretato
                  da Robert De Niro e Robin Williams. 
                  Buona Lettura! 
                   
                  ============================================= 
                  Questo è tutto. Alla prossima. Auguro a tutti Buon Lavoro. 
                   
                  Massimo Di Bello 
                  Amministratore Unico 
                  Prometheo Srl 
                  mailto:mdibello@prometheo.it | 
               
              
                ============================================= 
                  Appendice A: Brano tratto da "Risvegli" di
                  Oliver Sacks 
                  ============================================= 
                  La struttura [del film] era molto diversa da quella del libro,
                  giacché si concentrava su un singolo paziente (Leonard L.).
                  L'ambiente - un intero reparto di pazienti postencefalitici, e
                  l'ospedale nel quale essi si trovavano - era rappresentato in
                  modo realistico; ciascuno di questi pazienti viveva il
                  proprio, personale "risveglio". Il copione si
                  imperniava sullo stretto legame fra Leonard L. e il suo medico
                  (che aveva una certa parentela, ma solo una parentela, con
                  me!), e questo legame diventava più stretto via via che il
                  film procedeva, e che il medico stesso cambiava, passando da
                  un atteggiamento al principio un po' accademico e introverso a
                  un profondo coinvolgimento umano. Accadevano molte cose
                  inaspettate, c'erano scene delicate e altre violente, e non
                  mancava, un bel finale drammatico che mi commosse non appena
                  lo lessi, anche se era completamente inventato. Sulle prime
                  rimasi incerto, perché esso per certi versi proponeva una
                  ricostruzione fedelissima degli avvenimenti, e poi introduceva
                  un intreccio, anzi diversi intrecci, completamente nuovi.
                  Compresi però che tutto questo era necessario, e molte delle
                  invenzioni drammatiche mi piacquero - con alcune riserve sulla
                  creazione di un reparto per violenti (un reparto simile non
                  era mai esistito al Mount Carmel) e sulla tendenza a dipingere
                  l'istituzione, e gli altri medici, come privi di creatività e
                  repressivi. Fedele, in modo chiaro e positivo, era la realtà
                  emotiva dei ritratti, la descrizione della vita interiore dei
                  personaggi. Ma soprattutto apprezzai, e ne fui stimolato a
                  seguire l'opera più da vicino, il disegno dei ritratti
                  neurologici richiesti dal copione, la descrizione di una grave
                  malattia, molteplice e strana, e del modo in cui i pazienti le
                  resistevano e le tenevano testa - e, naturalmente, i loro
                  "risvegli" e ciò che ne seguì. 
                   
                  Per quanto profondamente coinvolto, come consulente, nella
                  lavorazione del film, dovetti rinunciare che esso fosse, in
                  qualche modo, il "mio" film: non era mio il copione
                  e non lo era il film, che sarebbe stato, in gran parte, fuori
                  dal mio controllo. Riconoscerlo a me stesso non fu facile; ma
                  ne ebbi anche un sollievo. Avrei potuto consigliare e
                  suggerire, per assicurare precisione storica e scientifica;
                  avrei fatto del mio meglio per dare al film un autentico
                  inizio, in modo che *potesse* cominciare, in modo che
                  produttori e attori potessero fare il loro lavoro. 
                   
                  Nell'ottobre successivo, incontrai la regista del film, Penny
                  Marshall; venne anch'essa al Mount Carmel, e passammo giornate
                  intere passeggiando intorno all'Orto Botanico vicino alla
                  clinica, parlando dei pazienti e del film. Nel giugno del 1989
                  seppi che Robert De Niro avrebbe interpretato il paziente; il
                  mese successivo, seppi che Robin Williams avrebbe
                  interpretato... me, o per lo meno il personaggio del dottore,
                  basato in parte su di me. 
                   
                  Bob, Robin, Penny e Steve erano tutti ansiosi di incontrare il
                  maggior numero di pazienti, di capire l'atmosfera del Mount
                  Carmel - e di capirla in modo giusto. Per ore e giorni interi
                  visitammo i diversi ospedali dove lavoro, parlando con
                  pazienti parkinsoniani e con i pochi postencefalitici
                  sopravvissuti. Tutti gli attori che avrebbero impersonato
                  pazienti postencefalitici avevano dovuto studiare attentamente
                  il documentario di Risvegli, che divenne la principale fonte
                  di immagini del film. C'erano inoltre chilometri di pellicola
                  super-8 e di nastri registrati che avevo filmato e inciso io
                  stesso nel 1969 e nel 1970. Infine, c'erano i film d'archivio
                  girati all'epoca della grande epidemia. 
                   
                  Nell'ambiente cinematografico, è leggendaria la passione con
                  la quale Robert De Niro si impegna a capire ciò che dovrà
                  descrivere, di studiarne i più minuti e microscopici
                  particolari: adesso l'avrei vista all'opera. Prima di allora,
                  non avevo mai assistito (e meno che mai partecipato) alla
                  ricerca che un attore fa sul personaggio, e che culmina (come
                  mi spiegò una volta Tom Conti) nella trasformazione
                  dell'attore che diventa il personaggio, conoscendolo
                  dall'interno, con il proprio corpo. 
                   
                  Allo Highlands Hospital di Londra sopravvivevano nove pazienti
                  postencefalitici, che vi erano stati ricoverati ancora
                  adolescenti, e stavano là da quasi sessant'anni: Bob ritenne
                  importante incontrarli, e così nell'agosto del 1989 andammo
                  insieme a vederli. Egli passò molte ore parlando con loro e
                  filmandoli (lo fa sempre, di girare film di ricerca che poi
                  studia a lungo). Per la prima volta lo vedevo a contatto dei
                  pazienti: rimasi profondamente colpito dalla sua capacità di
                  osservazione e di identificazione. Si accostava a loro non con
                  l'atteggiamento del medico che deve praticare una terapia, né
                  con quello dello scienziato interessato a studiarne la
                  fisiologia, ma come un essere umano che ne avvicina un altro;
                  e anche come artista e come attore, deciso a farne un ritratto
                  accurato, deciso a *diventare* un ritratto accurato. I
                  pazienti lo compresero bene, e furono affascinati e commossi
                  da una forma di attenzione che non gli era mai stata rivolta
                  prima e che essi, curiosamente, assimilavano ai migliori studi
                  scientifici. "Quello ti osserva davvero, ti guarda
                  dentro" mi disse un paziente il giorno dopo.
                  "Nessuno lo ha mai fatto così, dai tempi del vecchio
                  Purdon Martin. *Lui* cercava di capire quel che ti succedeva,
                  e De Niro è un po' come lui, anche lui sta cercando di
                  capire". 
                   
                  Tornati a New York, vi trovai Robin Williams, e il primo
                  incontro non fu facile, per nessuno dei due: dopo aver visto
                  con quanta meticolosità Bob osservava e studiava i pazienti
                  dello Highlands Hospital, temevo di essere scandagliato con la
                  stessa minuziosa attenzione. Ma Robin voleva soprattutto
                  vedermi in azione, nel mio ruolo di esploratore e di medico, e
                  vedere anche il tipo di pazienti con i quali avevo lavorato e
                  vissuto in Risvegli. Così, con Penny, andammo al Little
                  Sisters of the Poor, dove c'erano due pazienti
                  postencefalitici che avevo seguito per quindici anni. Qui,
                  come con Bob, rimasi affascinato nel vedere come Robin
                  sembrasse sentirsi immediatamente a proprio agio in una
                  situazione che per lui era completamente nuova; come fosse
                  aperto e disinvolto con i pazienti; e come la sua spontaneità
                  li mettesse a proprio agio. Egli è molto diverso da Bob, sia
                  come uomo, sia come attore: socievole ed estroverso quanto
                  l'altro è riflessivo e sensibile; ciò nonostante condividono
                  la stessa intensa capacità, e anche lo stesso garbo, di
                  concentrare l'attenzione su un oggetto; e la passione, la
                  meticolosità dell'osservazione. 
                   
                  Ne ebbi conferma qualche giorno dopo, quando Robin, Bob e
                  Penny vennero con me al Bronx State Hospital. Avevamo
                  trascorso qualche minuto in un reparto geriatrico molto
                  agitato, con diversi pazienti vocianti in modo scomposto,
                  anche sei tutti assieme. Più tardi, mentre ci allontanavamo
                  in macchina, Robin esplose improvvisamente in un'incredibile
                  replica: imitava la voce e lo stile di ognuno, alla
                  perfezione. Non riuscivo a crederci: sembrava che avesse
                  assorbito dentro di sé tutto ciò che accadeva, tutte le
                  diverse voci e le conversazioni sovrapposte, che le avesse
                  serbate nella mente ricordandole tutte, e che ora le
                  riproducesse, quasi che ne fosse posseduto. 
                  Per questa sua capacità istantanea di apprendimento e di
                  riproduzione, il termine "imitazione" è troppo
                  debole (erano imitazioni allegre, che rivelavano sensibilità
                  e creatività). Arrivai a pensare che essa costituisse il
                  primo passo nel suo studio della parte, quello che gli forniva
                  una immagine corporea, sensoriale e motoria, che poteva poi
                  esplorare e analizzare dentro di sé e infine approfondirla,
                  personalizzarla, farla propria. 
                   
                  [...] 
                   
                  La ricerca non si fermò alla fase preliminare della
                  lavorazione, ma continuò durante i mesi delle riprese,
                  nell'autunno e nell'inverno del 1989. Si rivelò prezioso
                  l'apporto di Ed W., un paziente uomo fra i quaranta e i
                  cinquant'anni (l'eta' di Bob) che aveva subito una forma di
                  parkinsonismo giovanile, con spettacolari reazioni alla
                  L-dopa. Grazie a questa conoscenza diretta, Ed poteva
                  descrivere - e, cosa ancora più importante, *dimostrare* con
                  la sua stessa persona - molti dei fenomeni che Bob e gli altri
                  attori - pazienti avrebbero dovuto riprodurre: egli poteva
                  mostrare e descrivere che cosa si prova a rimanere
                  "congelati" su una sedia o a letto, per ore,
                  incapaci di alzarsi; come ci si sente quando la L-dopa ti
                  "tira su"; che cosa si prova ad avere, a volte, una
                  "personalità chimica" che non è la propria. Bob
                  trascorse moltissimo tempo con Ed, a volte passando con lui
                  intere giornate durante il fine settimana, nel suo
                  appartamento o in viaggio, comprendendo sempre più a fondo
                  come sia in realtà la malattia, la mutata condizione
                  neurologica, l'esistenza di tali malati. 
                   
                  Oltre a Bob, altri quindici attori impersonavano, nel film,
                  pazienti postencefalitici, e dovetti mostrar loro come sono e
                  quali effetti provocano il parkinsonismo e gli altri sintomi.
                  Si trattava di lezioni affascinanti, stranamente simili, in un
                  certo senso, alle lezioni che tenevo ai miei studenti di
                  medicina, e tuttavia anche completamente diverse, come è
                  ovvio. Infatti, gli studenti di medicina dovevano acquisire
                  una conoscenza medica e fisiologica, un quadro generale del
                  parkinsonismo, considerato dall'esterno. Invece agli attori
                  occorreva un quadro del parkinsonismo visto dall'interno,
                  così chiaro e concreto, così preciso dal punto di vista
                  motorio, da renderli capaci di apparire, e in un certo senso
                  di *diventare*, parkinsoniani. 
                   
                  Mostrai loro come sedevano i pazienti parkinsoniani, immobili,
                  con il volto inespressivo, senza alcun lampo negli occhi; la
                  testa forse rovesciata all'indietro, o girata da un lato; la
                  bocca spesso aperta, a lasciar colare un filo di saliva dalle
                  labbra (questo particolare ci sembrò troppo difficile, forse
                  anche troppo sgradevole per gli spettatori, e perciò non vi
                  insistemmo). Mostrai loro le comuni posture distoniche delle
                  mani e dei piedi; mostrai loro tremori e tic. (Scoprii, ed era
                  un fatto interessante, che gli attori si dividevano
                  naturalmente in quelli che "tremavano" e in quelli
                  che "sobbalzavano", quelli che trovavano più facile
                  tremare e quelli che trovavano più facile sobbalzare e
                  mostrarsi in preda ai tic. Non potei fare a meno di chiedermi
                  se non ci fosse una predisposizione fisiologica, dietro questa
                  differenza di capacità mimetiche). 
                   
                  Mostrai agli attori come i pazienti parkinsoniani stavano in
                  piedi, o si sforzavano di farlo, come camminavano, spesso
                  curvi, a volte accelerando o in preda alla festinazione; come
                  potevano bloccarsi, congelarsi, senza più essere in grado di
                  proseguire. Mostrai loro diversi tipi di voci e rumori
                  parkinsoniani; la calligrafia parkinsoniana; *ogni aspetto*
                  del parkinsonismo. Li consigliai di immaginarsi confinati in
                  piccoli spazi, o invischiati nella colla ("E' come stare
                  in una tinozza di burro d'arachide", spiegava Ed con
                  un'immagine certo pittoresca). 
                   
                  Ci esercitammo nella cinesia paradossa, l'improvviso
                  sciogliersi del parkinsonismo in normalità; ci esercitammo
                  nella liberazione dal parkinsonismo mediante la musica, o
                  mediante risposte spontanee, come quella di acchiappare una
                  palla (agli attori piaceva fare questo esercizio con Robin, il
                  quale, ne eravamo convinti, sarebbe diventato un grande
                  lanciatore, se non si fosse dato alla recitazione). Ci
                  esercitammo nella catatonia, e nell'imitazione dei
                  postencefalitici quando giocano a carte: quattro pazienti
                  completamente bloccati, con le carte strette fra le mani,
                  finché qualcuno (ad esempio un'infermiera) fa la prima mossa,
                  questa innesca all'improvviso una straordinaria raffica di
                  movimenti, e il gioco, dapprima paralizzato, procede e termina
                  in pochi secondi. (Avevo visto e fermato questa scena su una
                  pellicola super-8 nel 1969; adesso stava per diventare una
                  scena del film). 
                   
                  A volte stratagemmi particolari consentono agli attori di
                  simulare sintomi parkinsoniani che, altrimenti, essi non
                  sarebbero stati in grado di imitare. Ho già descritto come
                  Miriam H. fosse capace di parlare ad una velocità di 500
                  parole al minuto, *senza falsare o saltare una singola
                  sillaba*, cosa che di solito nessuna persona
                  "normale" può fare. Ma Jackie Samuels (che
                  nell'adattamento teatrale impersonava Miriam) scoprì di
                  essere in grado di farlo se pensava alle parole di Miriam come
                  a una *musica*: frasi musicali, arie d'opera, ripetizioni da
                  concepire (sebbene in realtà non fossero cantate) in termini
                  musicali, come una serie di impulsi musicali, anziché come
                  una serie di parole o di frasi (può darsi che i banditori
                  d'asta usino uno stratagemma simile). 
                   
                  Questi esercizi singolari, quasi di impronta Zen - stare
                  immobili, vuotarsi, accelerarsi, magari per ore di seguito -
                  erano per gli attori tanto affascinanti quanto spaventosi:
                  cominciavano a provare sulla propria persona, e con tremenda
                  chiarezza, che impressione potesse fare trovarsi davvero
                  bloccati in questo modo. 
                   
                  [...] 
                   
                  La settimana davvero grandiosa e (dal punto di vista
                  neurologico) culminante venne in gennaio, quando Bob
                  interpretò due tipi di crisi postencefalitica, una crisi
                  oculogira e una crisi respiratoria. Si era preparato con
                  estrema cura, leggendo e rileggendo le descrizioni contenute
                  nel mio libro, tornando e ritornando su spezzoni di pellicola
                  e di nastro, chiedendomi infinite volte come fossero queste
                  crisi. Ma quando le rifece, e si calò in esse, fu con tale
                  forza, con tale convinzione, che sembrò andare ben oltre la
                  rappresentazione; respirava affannosamente, si irrigidiva, con
                  gli occhi stravolti all'insù, diventava così pallido da far
                  temere che avrebbe perso i sensi. E ancora una volta - tutti
                  noi che lo guardavamo eravamo atterriti e come stregati - ci
                  sembrò che non stesse più recitando, ma che fosse *davvero*
                  in preda a una crisi tremenda. "E' davvero nel pieno di
                  una crisi oculogira", pensavo, e mi chiedevo in quale
                  stato di alterazione si trovasse il suo sistema nervoso; avrei
                  voluto quasi, sul serio, fargli un elettroencefalogramma in
                  quel momento, e mi chiedevo se non sarebbe risultato (come è
                  di solito nelle crisi reali) vistosamente rallentato, o magari
                  convulsivamente anomalo. Le sue crisi respiratorie, poi, mi
                  commuovevano e mi davano in po' di nostalgia. Non ne vedevo
                  una da vent'anni, dai giorni tempestosi e travagliati del
                  1969, cosicché rivederne una era come ritrovare un amico
                  perso di vista da tempo. E' così reale, così reale, che mi
                  fece *pensare* alle crisi respiratorie, cosa che non mi
                  accadeva più da vent'anni (da quando avevo pubblicato un
                  breve articolo sul "Lancet"). Tornai a guardare i
                  miei nastri, a rileggere i classici lavori di Turner e
                  Critchley, quindi scrissi una nota per la presente edizione
                  del libro (nota 2 di "Risvegli"). A questo punto, il
                  processo si era invertito: non ero più io che insegnavo la
                  neurologia agli attori, ma erano loro che cominciavano a
                  insegnarla a me, o per lo meno la facevano *vedere*, mi
                  facevano vedere il sistema nervoso, in una luce insolita e
                  nuova. 
                   
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