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In questo numero parliamo del portale Videogame.it, di Escher e delle sue opere, del sito di 'Turisti per Caso' della celebre coppia Syusy Blady e Patrizio Roversi, dell'editor HTML '1st Page 2000', del lavoro di gruppo, de 'Il Computer Invisibile' di Donald Norman
e di altro ancora!
 
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PROMETHEO NEWS #19 - 23 Settembre 2000

"Prometheo News" è il bollettino inviato periodicamente per tenervi informati sulle iniziative della Prometheo e del nostro portale, Italia.ms. Inoltre potete trovare notizie e consigli per utilizzare al meglio il vostro PC.

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Le Novità
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Anche questo numero esce un po' in ritardo, ma questa non è più una novità! :-)
In compenso ho molte buone nuove da dirvi...

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Grazie all'accordo concluso in questi giorni con lo Studio Guerrieri, da metà ottobre sarà attivo il nuovo centro di formazione Prometheo a Foggia. Altre trattative per le principali città italiane sono già in corso, abbiate pazienza, stiamo arrivando!

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La Prometheo è diventato un Test Center ECDL (la patente europea del computer) accreditato ufficialmente dall'AICA (ente che gestisce in Italia l'ECDL). La patente europea è un certificato riconosciuto a livello europeo attestante che chi l'ha conseguito possiede le abilità minime necessarie per lavorare con il personal computer. Per sapere tutto sulla ECDL potete andare qui:
http://www.prometheo.it/ecdl

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Come molti di voi avranno già notato, ad agosto abbiamo aggiornato il design del sito anche se rimane ancora qualche pagina da aggiornare. Non è un lavoro facile, ormai il sito conta più di 250 pagine! Abbiamo anche aggiunto nuove sezioni, di cui vi parlo qui di seguito.

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Ora potete comunicare con noi più facilmente. Abbiamo messo online alcuni moduli con cui potete:
* chiederci informazioni sui nostri corsi
* inviarci i vostri suggerimenti per nuovi corsi da inserire a listino o per migliorare quelli già esistenti
* segnalarci (se avete partecipato ad uno dei nostri corsi) gli errori (pochi naturalmente!) che avete rilevato sul manuale del corso o aggiunte/modifiche che ritenete debbano essere fatte. Ne terremo conto nell'ambito dei periodici aggiornamenti a cui sottoponiamo i nostri manuali e così ci aiuterete a renderli sempre più efficaci
* ora è online anche la scheda di valutazione che di solito facciamo compilare a fine corso per verificare la qualità riscontrata dai partecipanti
Potete raggiungere le varie schede da qui:
http://www.prometheo.it/feedback/

Inoltre è possibile iscriversi ai corsi direttamente online utilizzando il modulo che trovate qui:
http://www.prometheo.it/iscrizione/

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Per rendere più trasparente la nostra offerta di corsi ed aiutarvi nella scelta del percorso formativo più adatto alle vostre necessità, abbiamo creato la sezione delle Faq (Frequently Asked Questions), dove per i corsi in generale e per ogni singolo corso andremo ad inserire le risposte alle domande più frequenti. L'indice delle Faq attualmente esistenti si trova in questa pagina:
http://www.prometheo.it/faq/
Se non trovate la risposta alle vostra domanda, non esitate a scriverci! Vi risponderemo e se la domanda è di carattere generale l'andremo ad inserire nell'apposita Faq.

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Siti Interessanti
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Per tutti gli appassionati del settore vi segnalo l'esordio di Videogame.it, il nuovo portale sui videogiochi ideato da Leader (uno dei principali distributori italiani di videogiochi). Ecco come il sito si presenta:
"La porta di ingresso al fantastico mondo dei videogiochi. Varcatela e scoprirete un affascinante mondo in grado di portarvi in maniera semplice alla conoscenza di tutto ciò che è gioco o magari, più semplicemente, di informarvi puntualmente su tutto ciò che orbita in questo settore. Tutto ciò che potete trovare sul circuito di videogame.it è solo, rigorosamente in italiano. Tutto correlato e linkato, creando così il più grande e completo riferimento italiano sul videogame!"
L'indirizzo naturalmente è:
http://www.videogame.it/

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Nato in Olanda il 17 giugno 1898 e vissuto per molti anni in Italia, Maurits Cornelis Escher è un artista geniale che combina nelle sue opere (litografie e incisioni su legno), creatività, forme geometriche minuziosamente disegnate, illusioni ottiche, architetture da capogiro, mondi impossibili. Famosa la sua opera "Cascata" che illustra il "moto perpetuo".
Sul sito "World of Escher" (sito in inglese)
http://www.worldofescher.com/
oltre a trovare informazioni e saggi su Escher potete anche acquistare gadget quali magliette, puzzle, poster, tazze di caffè tutte rigorosamente con riproduzioni delle creazioni dell'artista.
Se vi ho incuriosito, qui potete trovare la galleria di alcune delle migliori opere di Escher:
http://www.worldofescher.com/gallery/
io personalmente mi sono scaricato "Reptiles" e l'ho messo come sfondo del mio desktop, almeno mentre aspetto che il mio Windows NT finisce di fare lo shutdown (ed alle volte sembra davvero metterci molto impegno nelle varie operazioni di chiusura!) posso perdermi nei dettagli della litografia, una sorprendente immagine sospesa tra il 2D ed il 3D.

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"Non sarà un vero portale, ma almeno è una vera porticina sul turismo" è così che si presenta il sito
http://www.turistipercaso.it/
della celebre coppia Syusy Blady e Patrizio Roversi, che dopo aver raccontato in modo simpatico ed originale i loro viaggi in giro per il mondo nella trasmissione televisiva "Turisti per Caso" ora approdano su Internet. Il sito è ancora in evoluzione, dei loro viaggi al momento trovate solo la cronaca di quello in Argentina, ma presto pubblicheranno anche tutti gli altri itinerari delle puntate andate in TV.
Se volete, andando su questa pagina:
http://www.turistipercaso.it/viaggi/itinerari/form.asp
potete contribuire anche voi al sito inviando il racconto di un vostro viaggio, ecco il loro appello:
"Mandateci i vostri itinerari di turisti per caso: diteci quando siete partiti, da dove, con chi, quanto tempo siete stati in viaggio, quanto avete speso, come avete viaggiato, le tappe, le difficoltà, le facilitazioni, cosa non perdere e cosa evitare, le notizie tecniche e le impressioni poetiche"

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Se siete degli sviluppatori di siti ed in particolare fate parte di quella schiera che preferiscono utilizzare direttamente l'HTML e non affidarsi ai blasonati editor grafici (FrontPage, Dreamweaver, GoLive, ecc.), vi consiglio vivamente (se non l'avete già fatto) di scaricarvi l'editor HTML "1st Page 2000", comodissimo, ben fatto e sopratutto gratis!
1st Page 2000 pur lasciandovi il codice sotto il vostro diretto controllo, vi mette a disposizione una serie di funzioni che vi permettono di velocizzare il lavoro. Da non perdere! Lo trovate qui:
http://www.evrsoft.com/1stpage/

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Winners Corner by Pietro Aterno
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Il lavoro di gruppo e i suoi processi sono temi sempre attuali e pertanto ne vorrei fare un'esposizione
Chiara ma sintetica (lavoro arduo!)
L'ipotesi di partenza ovvero il metodo di approccio è quello di identificare delle aree di attività:
area di definizione obiettivi e risorse
area di definizione dei piani di azione e comunicazione
area di verifica risultati intermedi nel raggiungimento degli obiettivi fissati.
Alle persone del gruppo beninteso è consigliabile fornire una visione del risultato finale in modo che tutti, ma proprio tutti, siano focalizzati sull'obiettivo.
Come scegliere le persone giuste nella costruzione di un team vincente? Questa è una bellissima domanda con una risposta che può essere unica quando la selezione viene fatta con criteri semplici e allineati con l'obiettivo. Le skill o abilità richieste ai candidati dovrebbero essere la lealtà, l'onestà, la preparazione e la positività oltre ad una buona dose di disponibilità.
Qualcuno potrebbe chiedere un team vincente con le persone attualmente nel gruppo: come fare? La formazione sui temi dell'autostima e del lavoro per obiettivi può essere una buona medicina se accompagnata da incontri periodici di lavoro e di svago.
Il Leader sarà il cuore del gruppo e potrà essere Lui a creare o a trasformare il gruppo in un team vincente: ma Leader si diventa o si nasce? Ne parleremo prossimamente...

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Angolo della Lettura
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Il brano che vi propongo questa volta è tratto da "Il Computer Invisibile" di Donald Norman (già autore del molto interessante "La caffettiera del masochista"). A dire il vero il libro ha un inizio non brillante, presentando un certa tendenza ad essere ripetitivo. Ma poi diventa molto stimolante e, anche se non sono d'accordo su alcune idee espresse, l'ho trovato comunque di spunto ad interessanti riflessioni. Il tema centrale del libro è un approfondito esame sul perché i computer di oggi non sono adeguati alle nostre esigenze (di noi poveri esseri umani) e l'esposizione della proposta dell'autore per risolvere il problema: la sostituzione degli attuali computer universali con gli "infodomestici", elettrodomestici specializzati dove la tecnologia informatica sia "nascosta" dietro le quinte.
Nel libro sono presenti anche osservazioni sul funzionamento della mente umana (uno dei campi che da sempre mi affascina) il che rende il libro interessante al di là del tema informatico. Un esempio ne è appunto il brano che vi propongo.
Vi auguro una Buona Lettura.

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Questo è tutto. Alla prossima!

Massimo Di Bello
Amministratore Unico
Prometheo Srl
mailto:mdibello@prometheo.it

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Appendice A: Brano tratto da "Il Computer Invisibile" di Donald A. Norman
Editore: Apogeo - Traduzione di: Bernardo Parrella

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Essere analogici
Noi siamo esseri analogici intrappolati in un mondo digitale, e il brutto è che siamo stati noi stessi a rinchiuderci in questa trappola.
In quanto esseri umani siamo animali biologici. Nel corso di milioni di anni, ci siamo evoluti fino a raggiungere un buon livello di adattamento e di sopravvivenza nell'ambiente circostante. Siamo dispositivi analogici che aderiscono a modalità operative biologiche. Ci riteniamo adattabili, flessibili, tolleranti. Eppure abbiamo costruito un mondo di macchine che ci impone di essere rigidi, statici, intolleranti. Abbiamo concepito una tecnologia che necessita di una notevole dose di attenzione e di cura, che pretende di essere trattata sulla base delle proprie esigenze, anziché delle nostre. Viviamo in un mondo centrato sulla tecnologia, un mondo in cui quest'ultima non si dimostra appropriata per gli individui. Non è però il caso di meravigliarci se ci troviamo di fronte a simili difficoltà.
Ci aggiriamo per il mondo inciampando negli oggetti, dimenticandoci i dettagli, con uno scarso senso del tempo, con una memoria mediocre per i fatti e i numeri, incapaci di concentrare l'attenzione su un singolo argomento per periodi poco più che brevi, pronti a pensare per esempi anziché secondo logica, convinti di poter fare affidamento sul ricordo esplicitamente deficitario di esperienze precedenti. Alla luce di tali considerazioni, finiamo con l'apparire creature piuttosto penose. Non c'è quindi da meravigliarsi se abbiamo realizzato una serie di apparecchi artificiali per nulla fatti a nostra immagine e somiglianza. Abbiamo costruito un mondo di macchinari in cui sono cruciali elementi quali l'accuratezza e la precisione. E' il tempo ad acquistare importanza. Lo stesso dicasi per i nomi, date fatti e cifre: importa la precisione dei ricordi, i dettagli.
In quest'ottica acquistano primaria importanza le virtù di cui siamo sprovvisti e vengono invece ignorate le virtù di cui siamo dotati. Un'ottica invero strana, a pensarci bene.

Dare senso al mondo
Le persone si dimostrano eccellenti nella percezione, nella creatività, nella capacità di andare oltre i dati immediati, di cercare il senso di eventi altrimenti caotici. Spesso ci troviamo a interpretare i fatti ben oltre le informazioni disponibili al riguardo, e la nostra capacità di riuscirci in maniera efficace e senza sforzo, generalmente perfino senza rendercene conto, costituisce un importante integrazione della nostra capacità di adattamento. Quest'abilità nel mettere insieme un immagine coerente e sensata del mondo, pur a fronte di limitati dati concreti, ci consente di anticipare e prevedere gli eventi, per poter così fronteggiare in maniera migliore un mondo circostante ambiguo, in continuo mutamento.
Ecco un semplice test mnemonico:

Quanti animali di ciascuna specie prese con sé Mosè nell'arca?

Qual è la risposta esatta? Quanti animali? Due? Attenzione: cosa accadde all'ameba, animale unicellulare asessuato che si riproduce suddividendosi in due cellule? Ci fu bisogno di prendere due esemplari anche di questi?
Risposta: Nessuno. Nessun animale. Mosè non portò nessun animale nell'arca. Fu Noè a farlo.
Qualcuno c'è sicuramente cascato. Come mai? Perché spesso abbiamo la tendenza a sentire quel che si vorrebbe intendere, non ciò che viene effettivamente detto. Nel linguaggio normale, poniamo domande concrete che comportano risposte e significati altrettanto concreti. Capita soltanto ai professori di psicologia e a qualche burlone di porre domande trabocchetto. Se avete evitato il trabocchetto, è perché eravate sospettosi o all'erta in maniera poco comune. Nell'interazione normale tra esseri umani non abbiamo bisogno di un tale livello di attenzione. Chi è stato tratto in inganno ha risposto in piena normalità: siamo fatti per comportarci così.
La mente interpreta la domanda per ciò che si intende, cercando il senso dell'informazione fornita. Potrebbe aver confuso "Mosè" con "Noè", ma ciò per via delle varie somiglianze presenti nei due nomi: sono entrambi brevi, composti di due sillabe, accentati sull'ultima. Entrambi di provenienza biblica, dal Vecchio Testamento. In circostanze normali, la confusione si sarebbe dimostrata benefica, poiché si tratta di un tipo di errore che poteva capitare nel porre il quesito, e per chi ascolta è positivo poter andare oltre gli errori superficiali.
Si noti che la tendenza a non notare i piccoli lapsus linguistici non significa affatto che possiamo esser tratti facilmente in inganno. Nessuno si sarebbe lasciato imbrogliare se invece avessi chiesto:

Quanti animali di ciascuna specie prese con sé Bill Clinton nell'arca?

Il nome Clinton non è sufficientemente vicino all'obiettivo: ci vuole un nome biblico per trarvi in inganno. Da un punto di vista pratico, l'oratore potrebbe dire "Mosè" pur intendendo "Noè" ma è assai meno probabile che qualcuno possa usare erroneamente usare un nome di origine tutt'altro che biblica come "Clinton". L'interpretazione inaccurata e automatica del quesito originale rivela intelligente e sensata. Il fatto che la prima domanda sia in grado di ingannare qualcuno è la prova delle nostre notevoli abilità, anziché una loro negazione. Di nuovo: nella vita normale tali correzioni si dimostrano proficue. La vita non tenta di trarci deliberatamente in inganno. Prendiamo nota di quest'esempio, poiché si rivela centrale per comprendere i nostri simili e, fatto ancor più importante, per comprendere il motivo per cui i computer sono talmente diversi dalle persone, del perché gli individui e la moderna tecnologia hanno così poco in comune.
Perché precisione e accuratezza assumono importanza? Nel mondo naturale ciò non accade. Siamo esseri approssimativi, tesi a comprendere l'essenza delle cose, e a questo scopo i dettagli non importano poi molto. Date e orari diventano cruciali soltanto perché noi abbiamo creato una cultura in cui tali elementi assumono importanza. Le misurazioni precise e accurate sono essenziali perché le macchine e le procedure che abbiamo messo a punto sono rigide, inflessibili e statiche secondo parametri tutti loro, così che qualora una misurazione risulti errata anche solo di poco, ne potrebbe derivare il mancato funzionamento della macchina. Peggio ancora, si potrebbe causare un tragico incidente. Gli esseri umani sono malleabili: abbiamo la capacità di adattarci alla situazione. Siamo abbastanza elastici da poter consentire al nostro corpo e al nostro comportamento di aderire a circostanze diverse. Gli animali non necessitano di misurazioni precise e di un alto livello di accuratezza per potersi adattare, le macchine sì.
Lo stesso vale per il ricordo meticoloso di orari, fatti e cifre: elementi che acquistano importanza soltanto perché la società meccanica e industrializzata da noi creata rivela poco in comune con gli individui. In parte ciò avviene perché non sappiamo far di meglio. Non siamo in grado di costruire macchine adattabili e flessibili come gli individui, almeno non oggi. La biologia non costruisce: cresce, si evolve, dà corpo alla vita grazie a componenti flessibili, componenti in grado di autoripararsi. Non sappiamo come fare lo stesso con le macchine. Possiamo costruire dispositivi informatici soltanto tramite la logica binaria, fondata sulla precisione e sulla consequenzialità. Abbiamo inventato le astrazioni matematiche e logiche per espandere ulteriormente i nostri processi di pensiero.
Il dilemma che ci troviamo a fronteggiare è l'orribile discrepanza tra i requisiti delle macchine da noi realizzate e le stesse capacità umane. Le prime sono meccaniche, noi siamo biologici. Le macchine sono rigide e richiedono grande precisione e accuratezza di controllo. Noi siamo tolleranti. Riusciamo a sopportare e generare ingenti dosi di ambiguità e incertezza, ma assai poca precisione e accuratezza. Le più recenti invenzioni dell'umanità sono quelle concernenti la tecnologia digitale per la gestione dei dati e della comunicazione, eppure noi stessi siamo dispositivi analogici: analogici e biologici. Un dispositivo analogico è quello in cui la rappresentazione dell'informazione corrisponde alla struttura fisica di quest'ultima. Nel caso di una registrazione analogica, il valore del segnale varia in maniera esattamente identica alle variazioni dell'energia sonora nel tempo. Le registrazioni fonografiche sono analogiche: funzionano ricreando le variazioni dell'energia sonora tramite gli spostamenti e i cambiamenti della profondità del solco.
Nelle registrazioni su nastro, la forza del campo magnetico del nastro varia seguendo un andamento corrispondente alle variazioni dell'energia sonora. Sono tutti segnali analogici.
I segnali digitali funzionano in maniera completamente diversa. In questo caso quel che viene registrato è un'astrazione del segnale reale. La codificazione digitale fu inventata essenzialmente come deterrente contro i disturbi. All'inizio i circuiti elettrici erano tutti analogici, che comportano tipici disturbi, essendo sensibili ad accidentali variazioni di voltaggio. I disturbi finiscono per trovarsi sempre tra i piedi, per lo più a causa del fatto che i circuiti non sono capaci di discriminare gli impulsi significativi da quelli indesiderati.
Passiamo ora al mondo digitale. Anziché usare un segnale che corrisponde all'evento fisico, quest'ultimo viene trasformato in una serie di numeri atti a descrivere l'originale. Nelle registrazioni musicali di alta qualità, l'energia sonora viene campionata oltre 40.000 volte al secondo, e trasformata in cifre che rappresentano il valore dell'energia nell'istante in cui è stato eseguito ciascun campionamento. Generalmente questi numeri vengono indicati sotto forma di cifre binarie anziché nei più familiari valori decimali, il che comporta l'esistenza di due soli stati, 0 o 1, piuttosto che i dieci possibili con i numeri decimali. Quando esistono soltanto due stati diversi tra cui distinguere, l'operazione risulta assai più semplice e meno soggetta a errori rispetto al caso in cui occorra determinare un valore specifico, come accade con il segnale analogico. Perciò i segnali binari sono relativamente insensibili ai disturbi.
Come è facile immaginare, la registrazione e la riproduzione di una rappresentazione digitale delle onde sonore richiedono un alto livello di elaborazione. Occorre trasformare i suoni in numeri, conservare tutte le cifre digitali, e infine prelevarle e riconvertirle in suoni. Fino a poco tempo addietro, una simile e rapida trasformazione era impossibile a ottenersi se non ad altissimi costi: ecco i motivi per cui i discorsi sull'audio digitale sembrano una relativa novità. Soltanto di recente la tecnologia si è dimostrata in grado di consentire la codificazione digitale di segnali audio e video di alta qualità, pur trattandosi di un'idea alquanto datata.
Esiste una serie di equivoci sulla comprensione dei segnali analogici e digitali. La prima è che analogico corrisponda a continuo, mentre digitale equivalga a discreto. Anche se spesso questo è vero, ciò non va preso come base per tale distinzione. Pensiamo analogico come analogo: analogo al mondo reale. Se l'evento che ha luogo nel mondo reale è discreto, lo stesso accadrà per quello analogico. Se il processo fisico è continuo, allora così sarà per quello analogico. Tuttavia il digitale è sempre discreto: punto per punto, istante per istante si ha soltanto uno specifico valore all'interno di una limitata gamma possibile (generalmente uno su due - in base al sistema binario - occasionalmente uno su tre, quattro o dieci).
Un diffuso equivoco vorrebbe attribuire per antonomasia una valenza positiva al digitale e una negativa o spregiativa all'analogico. Ciò non è affatto vero. Certo, il primo approccio è ottimo per le macchine contemporanee, ma il secondo potrebbe andar bene per quelle del futuro. E l'analogico è sicuramente molto più adatto agli esseri umani, essenzialmente proprio per via dell'impatto causato dai disturbi.
La nostra evoluzione si è resa necessaria per consentirci di meglio adattarci al mondo.
Per comprendere la modalità di funzionamento della percezione umana, può essere d'aiuto partire dalla comprensione del modo in cui operano la luce e il suono, dato che occhi e orecchie si sono evoluti per adattarsi alla natura di questi segnali fisici. Ciò significa che siamo capaci di interagire in maniera migliore con quei sistemi che o fanno parte del mondo reale o risultano ad esso analoghi (i segnali analogici).
Questi ultimi si comportano seguendo modalità comprese dagli esseri umani. Un piccolo errore o disturbo trasforma i segnali secondo modi già noti, modi che il corpo ha imparato a interpretare e a riconoscere. Se un segnale televisivo convenzionale presenta qualche disturbo, codificato in formato analogico, questo viene notato sullo schermo. In genere possiamo tollerare l'immagine che ne risulta, almeno fino a quando ci sembra in qualche modo comprensibile. Disturbi di scarso livello hanno scarso impatto. Siamo esseri analogici, in grado di estrarre il significato delle cose nonostante disturbi ed errori. Finché tali significati essenziali rimangono inalterati, i dettagli del segnale non hanno alcuna importanza. Non vengono notati, non ci si ricorda della loro presenza.
Nel segnale digitale la rappresentazione è talmente arbitraria che un errore anche minimo può innescare conseguenze inattese.
La codifica digitale ricorre a tecnologie di compressione per l'eliminazione della ridondanza. I segnali della televisione digitale vengono compressi per risparmiare spazio e ampiezza di banda, dove lo schema più comunemente usato è quello rappresentato dagli algoritmi sviluppati dal Motion Picture Expert Group (MPEG). Se qualche dato va perso, ci vuole del tempo prima che il sistema proceda a un nuovo invio di quei dati onde poterli recuperare. La codifica di tipo MPEG segmenta l'immagine in tante piccole aree rettangolari. La presenza di qualche disturbo rende impossibile la ricostruzione dell'intera regione. Ne consegue che, se l'immagine è disturbata, tutta l'area dello schermo appare frantumata e distorta secondo modalità impossibili da ricostruire per il cervello umano, e trascorrono alcuni secondi prima che l'immagine possa ricomporsi correttamente.
Il vero problema dell'essere digitali risiede nel fatto che ciò implica un certo grado di schiavitù verso la massima precisione possibile, requisito generalmente poco diffuso nei nostri ambienti di lavoro. Ma ciò è perfettamente appropriato e ragionevole per le macchine che ricorrono alla decodifica digitale per le proprie attività. Esse operano in maniera più efficace con tale sistema di decodifica digitale. Il problema nasce allorquando si arriva all'interazione tra macchine e persone. Queste ultime funzionano meglio quando segnali e informazioni rispecchiano il loro modo di percepire e di pensare, ossia un modo analogo al mondo reale. Le macchine funzionano meglio quando segnali e informazioni riflettono il loro modo di operare, ossia un mondo digitale, rigido, preciso. Quando i due soggetti sono costretti a incontrarsi, chi è a spuntarla? Nel passato, ha avuto partita vinta la macchina. In futuro, dovrebbe toccare agli individui. La questione sarà riaperta nel capitolo nono.

Esseri umani contro il computer
La crescente complessità della vita quotidiana porta con se sia grandi opportunità che sfide non indifferenti. Una di queste consiste nel fatto che il cervello non opera affatto come il computer; ma ciò offre anche un aspetto positivo: le nuove modalità di interazione ci consentono di trarre profitto dai talenti complementari propri degli esseri umani e delle macchine.

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